Teatro

MONACO DI BAVIERA, LE STELLE DELLA LIRICA IN CONCERTO

MONACO DI BAVIERA, LE STELLE DELLA LIRICA IN CONCERTO

München, Kӧnigsplatz, Gipfeltreffen der Klassikstars 

PARATA DI STELLE

L’area tedesca è una delle poche oasi felici dove consumo e offerta di musica classica rimangono elevati e differenziati: dal teatro di regia a quello di repertorio, dai festival di tradizione ai megaeventi della classica.
Il “Gipfeltreffen der Klassikstars”  è un concerto  che mette insieme le  stars della classica del momento in   un concerto  open air opportunamente amplificato per una platea di 12.000 persone o più. Che abbia come location l’immensa Kӧnigsplatz di Monaco  o la Waldbühne di Berlino, sono concerti  che richiamano migliaia di persone di un pubblico particolarmente variegato che dà l’impressione, e lo diciamo con una certa invidia, che la musica classica faccia ancora parte della vita quotidiana e che certi eventi hanno lo stesso potere di attrazione di un concerto rock o di una finale di champion’s league, un divertimento collettivo e festoso che ha per oggetto la musica lirica o classica, ma senza snobismo. Sono operazioni di marketing di successo: i prezzi d’ingresso non sono certo popolari ma  fanno il tutto esaurito e giustificano un immenso dispiegamento di mezzi.

Il Gipfeltreffen dell’estate 2011  prevede tre date, Monaco, Vienna e Berlino e tre stars, Anna Netrebko, Jonas Kaufmann ed Erwin Schrott, belli e bravi come vuole ora lo show business (ma anche grandi professionisti), per la prima volta insieme sullo stesso palcoscenico.
Il grande palco è  coperto da una struttura che lo avvolge come un guscio  dentro cui  suggestivi giochi di luce ricreano l’effetto di un cielo stellato; ai lati della scena due maxi schermi in alta definizione rimandano le immagini ingrandite degli interpreti e dell’orchestra. Il concerto presenta pochi brani strumentali ed è in larga parta dedicato a un rapido susseguirsi di  arie, duetti e terzetti.
Dopo un’introduzione orchestrale (il carnevale romano di Berlioz), entra in scena Erwin Schrott , capelli platinati e giacca di velluto blu notte per snocciolare con la voce brunita e sicura che noi conosciamo “Madamina, il catalogo è questo”. Ma non basta la copia di Vogue in mano per coinvolgere l’audience, non è aria da open air, fuori da una logica teatrale risulta, nonostante l’esecuzione impeccabile, un po’ noiosa.
Entra in scena la diva fasciata in  lungo abito di seta gialla, capelli raccolti  e parure di diamanti  per l’aria dei gioielli dal Faust, ma forse per Margherita “non ha più l’età”  e la voce così piena e corposa stenta a modellarsi sulla  leggerezza di Gounod.
E’ la volta di  Kaufmann, elegante in smoking, che intona  “Cielo e mar “ dalla  Gioconda, ma così a freddo  non sembra essere adatta come aria di apertura e a sorpresa si percepisce lo sforzo.
Le perplessità iniziali si dissolvono all’ascolto dell’appassionata scena  di Saint Sulpice dalla Manon di Massenet  dove Kaufmann e Netrebko riescono nella breve durata del duetto a comunicare una tale varietà di emozioni e passioni da ricreare una perfetta illusione teatrale.
Scelta insolita per un concerto open air, il terzetto dai Lombardi  rivela una temperamentosa Giselda e chiude la prima parte del programma.

Nella lunga pausa, mentre i mega schermi riinviano le immagini del progetto di charity  promosso da Anna Netrebko, si rivive un’ atmosfera godereccia  da Oktoberfest, fra chioschi di birra, bratwurst e vino all’ombra dei Propilei.
Nella seconda parte, dopo un’ ouverture da la Forza del destino piuttosto anonima, tocca alla voce di  Schrott risvegliare l’attenzione dell’audience con l’aria di Banco dal Macbeth così potente ed inquietante da incontrare  pieno favore del pubblico.
Decisamente notevole  il Miserere dal Trovatore dove la Netrebko dimostra di avere tutti i mezzi per potere essere una grandissima Leonora e Kaufmann, se pur fuori scena,  è un Manrico di gran lusso.
Anche in “Mamma , quel vino è generoso”  da Cavalleria Kaufmann dà una lezione di stile e tenuta vocale e ritroviamo le sue mezzevoci, il canto sfumato, e un registro acuto più saldo che mai.
La serata prende poi un tono più leggero, dopo una  zarzuela in cui Schrott si fa sempre più seduttivo e confidenziale  è il turno di Kaufmann, che in via del tutto eccezionale si rivolge al pubblico per manifestare tutta la sua emozione e gioia per essere lì, nella sua città, a un passo dal conservatorio dove si diplomò e il pubblico bavarese applaude con sano campanilismo  mentre il tenore attacca con una leggerezza  da Fritz Wunderlich  un’ aria da operetta di Richard Tauber, “Du bist die Welt für mich”, piena di amorosa malia.
A questo punto ci vuole un bacio, ma uno vero! Ed il duetto da Porgy and Bess ne offre lo spunto e la gente applaude con gioia:  Netrebko e Schrott così belli, bravi, pure  innamorati!
Chiude il lungo concerto il finale dal Faust di Gounod dove i tre in gran forma dimostrano un’ultima volta la loro bravura. Fra i bis il Rojo tango di Schrott, passionale e avvolgente, è uno dei pezzi più adatti per chiudere la serata. Kaufmann regala  nobiltà alla Giuditta di Lehar, ma da Anna avremmo voluto qualcosa di più di “O mio Babbino caro” .

Marco Armiliato dirige con solido mestiere quasi tre ore di musica di un programma non proprio popolare, l’orchestra della Filarmonica di Praga  non sempre si distingue per brillantezza di suono, ma potrebbe essere riconducibile a un’ amplificazione che privilegia le voci e la loro timbrica (peraltro piuttosto fedele) che non lo strumentale.

Alla fine grandi applausi  per una formula di successo (per lo meno in Germania) che per  il livello elevato  mette d’accordo tutti:  organizzatori, sponsor, cantanti, pubblico. 

Visto a Monaco di Baviera il 29 luglio 2011

Ilaria Bellini